La sorpresa della 14a giornata è arrivata dal Ticino, dove i Lugano Tigers hanno battuto lo Spinelli Massagno nel derby. La vittoria dà agli uomini di Valter Montini nuove speranze nella corsa alle prime otto posizioni, con una partita cruciale in casa contro il BBC Nyon sabato. Il Vevey Riviera Basket si trova ora da solo al 2° posto grazie alla sofferta vittoria sul Pully Lausanne Foxes. Il BBC Nyon non ha avuto nulla da fare alla palestra Rocher contro il Fribourg Olympic, che rimane imbattuto. Le due squadre vodesi sono ora a soli 2 punti dei residenti dell Istituto Elvetico. L'Union Neuchâtel Basket è ancora in lizza per un posto nella Top 4 grazie alla netta vittoria sul BBC Monthey-Chablais a La Riveraine dopo un ottimo primo tempo. I Lions de Genève pwd by Grand-Saconnex hanno faticato ma alla fine hanno fatto la differenza alla fine sul campo dello Starwings Basket, ultimo in classifica. I ginevrini sono ora a pari punti con lo Spinelli Massagno al terzo posto, con una partita cruciale contro gli uomini di Mitar Trivunovic da giocare a la palestra Pommier sabato
Die Lions de Genève pwd by Grand-Saconnex konnten ihren Platz in den Top 4 festigen, indem sie am Mittwoch bei Starwings Basket gewannen. Die Mannschaft von Dragan Andrejevic zog sogar mit Spinelli Massagno auf den dritten Platz gleich, nachdem die Tessiner im Derby gegen die Lugano Tigers verloren hatten. Trotz einer starken Gegenwehr während drei Vierteln kassierten die Basler ihre 13. Niederlage in Folge und blieben mit 8 Punkten Rückstand auf die Top 8. Die Genfer zeigten sich in der Innensektor besser mit 30 von 55 Zwei-Punkte-Würfen gegenüber 16 von 43, 58 Rebounds gegenüber 47 und 52 erzielten Punkten gegenüber 32. 44 Offensiv-Rebounds wurden in diesem Spiel erzielt. Die Bewohner von Le Pommier gingen schnell in Führung und hatten dank eines 0 zu 9-Teil in der 6. Min einen Vorsprung von 12 Punkten, 9 zu 21. Die Basler reagierten jedoch sofort und kamen bis zur 9. Min auf 2 Punkte heran, 19 zu 21. Im zweiten Viertel konnten sie sogar kurzzeitig wieder in Führung gehen, 27 zu 25 in der 12. Min. Die Mannschaft von Dragan Andrejevic ging schnell wieder in Führung und beendete das erste Viertel mit einem 5-Punkte-Vorsprung von 38 zu 43. Starwings Basket hielt im dritten Viertel gut dagegen und lag in der 28. Min nur einen Punkt zurück 58 zu 59. Sie brachen aber in den folgenden Minuten ein und kassierte einen 0 zu 12-Rückstand, 58 zu 71 in der 32. Min. In der Folge konnten sie den Lions nicht mehr gefährlich werden, die sich schließlich mit 76 zu 95 durchsetzten. Starwings Baskets erfolgreichster Spieler war Christopher Harris mit 24 Pkt, 6 Rbds, 2 Ass, 2 Steals. Bemerkenswert sind auch die 7 Pkt, 3 Rbds, 9 Ass, 3 Steals von Anders Nelson, die 10 Pkt, 8 Rbds, 3 Ass von Mathieu Gamberoni und die 14 Pkt, 8 Rbds von Christian Rohlehr. Tolle Teamleistung der Lions de Genève pwd by Grand-Saconnex mit 4 Spielern mit über 20 in der Bewertung. Robert Zinn, 11 Pkt, 8 Rbds, 14 Ass, Mladen Armus 19 Pkt, 8 Rbds, 2 Blocks, Noé Anabir 16 Pkt, 7 Rbds, 6 Ass, 2 Steals und Markel Humphrey 13 Pkt, 15 Rbds, 4 Ass. Das Comeback von Bryan Colon
Il dominio è terminato, il derby torna ai Tigers
A quasi sei anni dall’ultima volta, il Lugano ha ritrovato il successo in una sfida cantonale Ieri all’Elvetico la squadra di Montini, coriacea e combattiva, ha piegato la SAM Massagno per 88-83 Il coach dei vincitori: «Il cuore ha vinto sui problemi» - Gubitosa: «Nei derby sbagliamo l’approccio»
Per la legge dei grandi numeri, prima o poi doveva succedere. Dopo quasi sei anni - l’ultima volta era accaduto il 17 marzo del 2018 - e una quindicina di incroci più tardi, il Lugano è tornato a vincere il derby. Anche per la legge di Murphy, perché quando da una parte hai una squadra che gioca dando tutto rispetto ad un’altra che ha impulsi praticamente nulli ogni volta che si imbatte nell’avversario affrontato ieri, prima o poi tutto quello che può andare storto lo farà. È quanto successo ieri sponda SAM all’Istituto Elvetico, dove rispetto alle ultime due sfide cantonali l’accumulo di talento non è bastato a trovare chi sbrogliasse la matassa. Tutto a vantaggio di un Lugano coriaceo, tutto cuore, andato a fare la partita sostanzialmente dal primo all’ultimo minuto e solidissimo nel tenere botta nell’infuocato finale.
Il peccato è sempre quello
«Noi nei derby ormai sbagliamo sempre l’approccio» sono state le parole di un furente Robbi Gubitosa nell’immediato dopo partita. È una furia con i suoi il coach massagnese, ma anche con il tavolo per un cambio e un time-out non concessi, apoteosi di una serata nata storta e proseguita peggio. Non una novità in collina. Anche ieri, i suoi ragazzi sono scesi in campo con il linguaggio del corpo di chi pensava sarebbe bastato il minimo per ottenere il massimo. Lo hanno pagato costringendosi a una rincorsa che ha logorato infine anche i nervi, togliendo quella lucidità che avrebbe fatto comodo per portare a casa il successo negli ultimi minuti, per quanto sportivamente immeritato sino a quel momento. Gubitosa, privo di Marko Mladjan, ha provato a trovare stimoli esasperando dapprima le rotazioni e stringendole all’osso poi. Nulla è servito a dare un giro di vite a una squadra che si è vista scappare via da ogni dove un Lugano ancora una volta più forte dei suoi limiti. E di quelli altrui.
Il cuore oltre l'ostacolo
Con due soli USA a referto (il neo arrivato Hammond non ha ricevuto il permesso in tempo), Montini ha visto i suoi andare in battaglia e non cedere un centimetro. Pur più piccoli e leggeri, hanno retto a rimbalzo. E seppur più deficitari in tenuta difensiva, hanno tolto ritmo e certezze al secondo miglior attacco del campionato. Mostrando in generale una solidità e una voglia di vincere che ieri sarebbero dovuti forse appartenere più all’avversario. Ogni volta che Massagno si è rifatto sotto, i bianconeri hanno risposto rimettendo una certa distanza tra sé e i «cugini ». E nel finale, tra un fischio contro e uno a favore, hanno scavato dentro sé stessi trovando i guizzi decisivi per rimettere la testa avanti e poi chiudere il match. «Allora questo 2024 è davvero buono come dicono tutti in questi giorni – la battuta di Valter Montini dopo l’ultima sirena – Oggi il nostro cuore ha vinto su tutti i nostri problemi. Avevo chiesto ai ragazzi una partita così, che bella soddisfazione».
Finale incandescente
Insomma, che i Tigers quando vedono il rosso SAM si aizzino è ormai dato di fatto. Una differenza di attitudine emersa sin dalle prime battute, con i padroni di casa a +10 dopo il primo quarto (25-15 all’11’). Il principio di un tira e molla durante il quale la Spinelli accorcia, pareggia, metta anche la testa avanti ma viene sempre rispedita indietro. Il match sembra poi girare quando Stojcev con un tecnico arrivato toglie dalla partita Battey (5 falli). L’americano, in un momento di trance agonistica, ha appena ridato il +6 ai suoi ma mischia esultanza a proteste per un non fischio. L’Elvetico si scalda, il match anche; al +1 di Mladjan (76-77) risponde un caldissimo Dell’Acqua con 5 punti. E quando ancora «Dule» fa 83 pari, è di nuovo «super Max» a infilare dalla lunetta. Dopo l’ingenuo fallo antisportivo massagnese, con 7 secondi sul cronometro, il 2/2 che indirizza il risultato, poi sigillato da Sampson poco prima della sirena finale. Al cui suono si specchiano da un lato le proteste figlie di una rabbia che forse sarebbe servita in campo, e dall’altro gli abbracci di chi ha dato per l’ennesima volta tutto e si è visto giustamente premiato.
Corriere del Ticino - Mattia Meier
RSI : Dopo quasi 6 anni il derby è di nuovo dei Lugano Tigers | 04.01.2024 |
Union Neuchâtel en mode rouleau compresseur contre Monthey
Pour leur première rencontre de 2024, les Neuchâtelois n’ont fait qu’une bouchée des Valaisans 90-66. De bon augure avant les importantes échéances de ces prochains jours.
Après un début de saison pour le moins mitigé, Union Neuchâtel a lancé son année 2024 sur une démonstration. Largement supérieurs, les Neuchâtelois n’ont fait qu’une bouchée de Monthey (90-66) ce mercredi soir à la Riveraine. Ce succès leur permet de grimper au cinquième rang du championnat. «Il fallait se montrer sérieux. Chaque match est dangereux, surtout après plus de deux semaines sans rencontre officielle. L’équipe a répondu présent», apprécie l’entraîneur Mitar Trivunovic. «Durant les Fêtes, nous n’avons bénéficié que de trois journées de pause. Nous nous sommes entraînés dur avec l’idée d’arriver en forme. Nous récoltons les fruits de notre travail. Cela nous tenait à cœur de reprendre le championnat par une victoire», renchérit l’Unioniste Joanis Maquiesse.
Une autre équipe
Union ne s’attendait certainement pas à vivre une telle promenade de santé contre Monthey. Lors de leur précédente confrontation face aux Sangliers, les Neuchâtelois s’étaient en effet inclinés 72-69 en terre valaisanne. Seulement voilà, depuis cet affrontement du 25 octobre 2023, les Unionistes sont incontestablement devenus une autre équipe. Dans un bon jour, Dalan Ancrum et ses coéquipiers semblent aujourd’hui capables de rivaliser avec les meilleures formations du pays. Cela s’est confirmé ce mercredi soir.
Bon début de match
Très bien entrés dans la partie face à des Montheysans il est vrai peu inspirés, les Neuchâtelois ont rapidement tué le suspense. Impitoyable, Union avait ainsi déjà porté son avance à 20 points (37-17) en début de deuxième quart-temps. Devant un public nombreux et aux anges (1260 spectateurs), les protégés de Mitar Trivunovic n’ont jamais tremblé. Souverains, ils ont pu regagner les vestiaires avec une marge considérable (56-26). Après la pause, les Neuchâtelois se sont montrés un peu plus brouillons et la qualité de la rencontre en a pâti. Mais la messe était déjà dite…
Besoin de «constance»
«Par le passé, nous avons parfois commencé les parties trop mollement. Cette fois, nous sommes directement entrés dans la partie avec beaucoup d’intensité pour nous assurer la victoire», se réjouit Joanis Maquiesse. «Il va falloir poursuivre sur cette voie.» Après ce festival, Union Neuchâtel aura rapidement l’occasion de mesurer l’étendue de ses progrès avec un affrontement face aux Lions de Genève ce samedi (18h) dans la cité de Calvin, avant le tant attendu quart de finale de SBL Cup face à Fribourg le mercredi 10 janvier (19h30). «Nous avons du potentiel et il va falloir l’exploiter. Ces matches s’annoncent compliqués. J’attends désormais que nous fassions preuve de constance», affirme Mitar Trivunovic.
Arcinfo - Florian Charlet
Battu sur le parquet d’Union Neuchâtel, le BBC Monthey réalise une mauvaise opération
Impuissant face aux offensives neuchâteloises, le club montheysan essuie un lourd revers et cède par la même occasion sa cinquième place à son adversaire du soir.
Après avoir conclu l’année 2023 sur une défaite plus que frustrante en Coupe face à Vevey, le BBC Monthey espérait commencer la nouvelle année sur une bonne note. Pris à la gorge d’entrée par son adversaire, les Valaisans ont sombré au fil des minutes durant une première mi-temps cauchemardesque. Les joueurs de Chris Chougaz se sont finalement inclinés 90-66 et perdent également leur cinquième rang au classement.
Une première mi-temps fatale
Assommés dès le coup d’envoi par la précision des tirs adverses, les Chablaisiens étaient déjà menés de 17 points à l’issue du premier quart. Ce déficit ne s’est guère amélioré durant les dix minutes suivantes puisque le retard a atteint la barre des 30 points au moment de retourner aux vestiaires. «On est très mal entré dans ce match avec un retard conséquent dès la fin du premier quart», analyse Besserat Temelso, entraîneur assistant du club chablaisien. «Nous avons le sentiment de n’être jamais entrés dans cette rencontre», poursuit-il. La pause a permis aux Sangliers de reprendre quelque peu leurs esprits. Plus incisifs, les Jaune et Vert ont rendu une meilleure copie lors des vingt dernières minutes. Comme maigre consolation, ces derniers ont remporté le dernier quart 22-12 afin de donner une meilleure allure au score final.
Une réussite insuffisante devant le panier
Dépassé en défense, le BBC Monthey a également fait preuve d’une grande maladresse en phase offensive. Son taux de réussite aux tirs à deux points (43%) interpelle. A titre de comparaison, Union Neuchâtel a converti 68% de ses essais dans la raquette valaisanne. Autre exemple marquant, les lancers francs. Les Jaune et Vert en ont loupé quatorze tandis que son adversaire en a raté… quatre. «Nous avons eu de la difficulté à nous montrer dangereux en attaque», affirme Besserat Temelso. «Cette faible réussite au lancer franc nous a fait mal», poursuit-il.
La seule satisfaction: l’efficacité de Forrest
Alors qu’un seul de ses partenaires n’a inscrit plus de dix points (Thomas Fritschi, 11 unités), Michael Forrest a tant bien que mal essayé de maintenir la tête de son équipe en dehors de l’eau. Omniprésent dans la construction du jeu, l’Américain comptabilise 32 points à l’issue de la rencontre, largement au-dessus de tous les joueurs de la partie. Toujours au rendez-vous depuis son arrivée cet été en Valais, le Top-scorer montheysan affiche le deuxième plus haut nombre de points inscrits dans la ligue, avec 285 unités et confirme son statut de leader de cette formation.
La suite: victoire obligatoire contre Starwings
La formation de Chris Chougaz va devoir rapidement se relever de cette défaite. En effet, ils ont rendez-vous avec la lanterne rouge du championnat, les Starwings, dès ce dimanche au Reposieux. Un succès est obligatoire face à une équipe qui n’a remporté qu’un seul match depuis le début de la saison, comme le confirme Besserat Temelso. «La victoire est primordiale afin de rester au contact du Top 5. Cela s’annonce difficile même si on sait que Bâle reste sur une série de 13 défaites consécutives». Le coup d’envoi sera donné à 16h00.
Le Nouvelliste - Valentin Marclay
Face au champion, le Nyon BBC a fait avec les moyens du bord
Au Rocher, mercredi, les Nyonnais n’ont rien pu faire face à Fribourg Olympic, un adversaire hors de portée (72-91). Stefan Ivanovic attend Godot.
14, 6, 19. Mon premier indique le nombre de victoires de Fribourg Olympic, leader invaincu du championnat. Mon second, le nombre de défaites d’affilée concédées par le BBC Nyon, toutes compétitions confondues. Mon troisième, le nombre de secondes pendant lesquelles les protégés de Stefan Ivanovic ont mené pendant une rencontre que les visiteurs ont faite leur sans coup férir, mercredi, au Rocher (72-91). Planter le décor en trois chiffres en dit plus qu’une longue diatribe et souligne crûment le rapport des forces en présence. Si Maleye N’doye n’existait pas, il faudrait l’inventer. Fort heureusement pour Nyon, le Sénégalais de 43 ans existe. Grâce à un tir primé, il a permis aux siens de faire la course en tête une poignée de secondes durant. Meilleur réalisateur nyonnais (20 points/5 rebonds), il a inscrit 6 tirs à trois points sur 9.
Pas de prise de tête
Maxime Signoroni a constitué la bonne surprise de la soirée. Les stats de l’ex-joueur des Lions (22 ans) feraient pâlir d’envie n’importe quel cador: 5/6 à 2 points et 2/2 à trois points, soit 16 points en 16’51’’ de jeu. Au sortir du vestiaire, l’intéressé la jouait modeste: «Je ne me suis pas mis la pression. D’habitude, je me prends la tête. Là, j’ai joué avec confiance, comme à l’entraînement. Et en plus j’ai eu de la chance, j’ai été adroit.» Jérémy Jaunin (13 points) tenait, pour sa part, un discours positif: «On était là, on s’est donné à fond. Samedi, il importera de manifester le même état d’esprit à Lugano.» Le problème pour Nyon n’est pas lié aux bonnes intentions, mais aux moyens à disposition pour réaliser ses desseins. C’est le moment de (re)parler de l’arrivée d’un renfort.
Godot ou Ford?
Et sur ce dossier, Stefan Ivanovic ne cache plus son agacement: «Jalen Brooks s’est blessé (ménisque) lors de la présaison et les dirigeants avaient promis un remplaçant pour la fin de l’année. Brooks est retourné aux Etats-Unis, son budget est à disposition et un joueur aurait donné son accord, mais on ne voit toujours rien venir.» La situation rappelle la pièce de Samuel Beckett «En attendant Godot», énigmatique personnage dont on ne sait pas quand et s’il viendra vraiment. En l’occurrence, la rumeur, et pas seulement elle, désigne l’Américain Xavier Ford, ex-Boncourt et Union Neuchâtel. «Une rotation de plus nous ferait du bien, nous boosterait. En match mais aussi à l’entraînement», confient Ivanovic et Jaunin à l’unisson. A son retour de vacances, le président Jérôme Darbre amènera-t-il, dans sa hotte, des centimètres et une qualité offensive supérieure à son équipe?
La Côte - Patrick Testuz
Thibaut Petit estime qu'il «faut faire mieux» malgré les victoires en série d'Olympic
Jamais en danger mais jamais convaincant non plus, Olympic gagne à Nyon son premier match de l’année
Dix-huit jours sans compétition n’ont pas entravé la marche en avant d’Olympic. Mercredi à Nyon, à l’occasion de son premier rendez-vous de l’année 2024, le leader de SB League s’est imposé 72-91 pour porter à 14 son nombre de victoires en championnat. Les nouvelles sont bonnes: Thibaut Petit les accueille pourtant comme un avertissement. Car si le succès a été au rendez-vous, il laisse tel un champagne éventé un goût doux-amer dans la bouche de l’exigeant coach fribourgeois. «Après une telle performance, il y a une remise en question à avoir.» Mais encore: «Il faut faire mieux. Surtout, gagner en constance. Sinon, on finira par perdre.» Perdre le prochain match, dimanche à Saint-Léonard face à Pully Lausanne, constituerait un accroc plus qu’un crève-cœur. Mais perdre les deux quarts de finale, le premier de Coupe de la Ligue, le second de Coupe de Suisse, qui attendent Olympic la semaine prochaine aurait des conséquences autrement plus fâcheuses. «Il faut aussi retrouver le plaisir. Aujourd’hui (mercredi), je trouve qu’on en a manqué», fait remarquer Thibaut Petit.
La sortie de Jaunin
Ne transiger sur rien. Face à des Nyonnais qui espèrent recevoir rapidement du renfort (lire ci-dessous), Olympic ne s’est jamais senti en danger. Mais n’a pas non plus été le «tueur» que son entraîneur voudrait qu’il soit. «On ne s’est pas fait peur, non. Mais à un moment donné, on s’est dit qu’il fallait qu’on se réveille», résume Dylan Ducommun. Image bizarre que celle de ces dix joueurs qui arpentent le terrain en sachant pertinemment quel sera leur destin: mitigé pour les uns, inéluctable pour les autres. Si l’inusable Sénégalais Maleye N’Doye, 43 ans, une perle pour les nombreux jeunes de l’effectif vaudois, était le premier à dégainer, Arnaud Cotture lui répondait du tac au tac. A longue distance aussi. Après quoi, Killian Martin, Eric Nottage puis Cheikh Sanè s’associaient pour creuser un premier écart, déjà décisif (9e 8-18). Profitant de la sortie de l’importantissime Jérémy Jaunin, pénalisé par les fautes, les visiteurs s’empressaient d’accroître leur avantage (12e 17-31), qui a fluctué jusqu’à la fin d’une rencontre sans gros suspense, même si les pensionnaires de la salle du Rocher, revenus à 8 points à la 23e (44-52) puis à 11 à la 36e (66-77), n’ont jamais capitulé. Physiquement pour le moins. Olympic? Réactif mais inégal. «A chaque fois qu’on a pris 15 points d’avance, on a commis des bourdes collectives qui ont relancé Nyon», grimace Thibaut Petit. «C’était un match typique de reprise, compliqué au niveau du rythme. On a senti qu’il nous manquait des entraînements en commun. La balle ne circulait pas bien. Comme si nous n’étions pas positionnés au bon endroit», analyse pour sa part Dylan Ducommun, l’homme de la troisième période, période qui l’a notamment vu inscrire deux tirs primés consécutifs. Auteur de 12 points au total, l’arrière de 19 ans est l’une des rares satisfactions de la soirée. Appelé à prendre toujours plus de responsabilités lui aussi, Aloïs Leyrolles en est une autre. Quant à Killian Martin, 25 points à 9 sur 16 au shoot, il n’est définitivement plus la recrue timorée qu’il était en début de saison.
L’exemple de Massagno
Ducommun, Leyrolles, Martin, autant de traits de couleur sur une toile qui ne demande qu’à être encore plus flashy. Ne pas peindre le diable sur la muraille pour autant. Hé, ho, Olympic a gagné! Les quatre quart-temps qui plus est! Et si le BBC Nyon de Stefan Ivanovic n’a jamais été en mesure de lui contester la victoire, il est venu rappeler au premier de la classe que sa marge de progression était encore grande et qu’il lui était impossible de se reposer sur ses acquis. Battu à Lugano, Massagno ne dira pas le contraire. «Dans ce championnat, tout est possible!» prévient Thibaut Petit. Deux mises en garde valent mieux qu’une.
La Liberté - Pierre Salinas
Vevey gagne le derby contre Pully
Les joueurs de Riviera restent au contact du leader, Fribourg Olympic, toujours invaincu
Privés de Takal Molson, grippé, les joueurs de Vevey Riviera n’ont pas connu une soirée de tout repos face à de valeureux Foxes. Il faut dire que la maladresse les a longtemps accompagnés (7 sur 23 à 2 points à la mi-temps soit 30,4% de réussite). Il est également vrai que leurs contradicteurs ont défendu comme de beaux diables durant la même période, au point de commettre la bagatelle de 16 fautes, contre 8 aux Veveysans. Les hommes d’Ivan Beram ont bien évidemment joué là-dessus une fois la deuxième mi-temps lancée. Il n’y avait plus de défense des deux côtés d’ailleurs. De quoi rendre Randoald Dessarzin, coach des Pully Lausanne Foxes, fou de rage lors d’un temps mort. Les puristes diront que ce n’était pas vraiment du basket. Les joueurs, à commencer par Ikenna Ndugba (27 pts), ont fini par se régaler de cette situation. Les spectateurs également, dans la mesure où le ballon voyageait rapidement d’un camp à l’autre. Qui plus est, les Veveysans n’ont assis leur succès qu’en fin de rencontre. De quoi rester largement éveillés du côté des 700 spectateurs présents.
Pas de rangements pour le président
Mateus Rodrigues Rocha (14 pts) a avoué que son équipe n’était pas vraiment réveillée en début de rencontre. «On a mis du temps à trouver notre rythme, a expliqué l’arrière de Vevey Riviera. On a fini par sortir la tête de l’eau grâce à notre intensité, que nous avons su garder tout au long de la deuxième mi-temps. Les contre-attaques ont également bien fonctionné.» Un sujet qui fait grimacer Andres Rodrigues. «On avait pourtant bien travaillé sur les contre-attaques adverses durant nos entraînements, a amèrement souligné le capitaine des Foxes. Dommage, car on est restés longtemps dans le match. Il est clair que le fait que nos trois grands étrangers aient gagné la mi-temps avec trois fautes ne nous a pas aidés.» Forts de ce dixième succès, les Veveysans restent solidement installés à la deuxième place du classement. À noter que Nathan Zana, président de Vevey Riviera, était suspendu. Contraint de suivre la partie dans un café voisin, il a au moins échappé au rangement de la salle, parce qu’il n’avait pas le droit d’y venir dans l’heure qui suivait le coup de sifflet final.
24 Heures - Gérard Bucher